L’inizio di una dieta comporta da un punto di vista psicologico un cambiamento non indifferente nelle abitudini e nello stile di vita di una persona. In particolare, quando è necessario affrontare un percorso di dimagrimento medio – lungo è necessaria una forte motivazione al cambiamento e determinazione nel raggiungimento dei risultati.
Uno dei primi passi è convincersi di andare da un nutrizionista. Una scelta che in alcuni casi si rileva facile a fronte di uno scarso impegno durante la cura e, in altri, molto difficile e tormentata.
La dieta, è un processo che deve partire da dentro di noi, bisogna prendere coscienza del problema e porsi alcune domande a cui rispondere con sincerità. Una di queste è domandarsi quali sono le cause che ci spingono a rifugiarci nel cibo e perché vogliamo dimagrire.
Possiamo mangiare per noia, per stress, per golosità o semplicemente per consolarci. Ma, in realtà, il nostro sovrappeso o obesità non è nient’altro il sintomo di un malessere. Comprendere il malessere è il primo passo da fare.
Molti studi dimostrano che il nostro rapporto con il cibo è direttamente influenzato da fattori estrinseci. Mangiare dolci per affrontare i piccoli problemi quotidiano dimostra un rapporto con il cibo regressivo, coì come mangiare carne e sfogare lo stress dimostra un rapporto invece aggressivo.
Dott.ssa Giustina Ucciero
19 Gennaio 2015
Psicologia /
[dropcap font=”arial”]S[/dropcap]ono tanti gli studi che oramai dimostrano l’importanza della prima colazione eppure molti dati statistici dimostrano che una gran fetta degli italiani, giovani e non, saltano questo importante pasto.
I tempi stretti e la necessità di far fronte ad impegni sin dalle prime ore del mattino portano molte famiglie a non considerare la colazione come pasto di pari importanza al pranzo o alla cena.
Fare la prima colazione fa dimagrire.
A prima vista sembra un controsenso. Ma come ? mangiare fa dimagrire ? Ebbene, si. Una prima colazione abbondante con il giusto apporto calorico e giusti alimenti ci consente di mangiare di meno a pranzo. Il concetto è molto pratico: se mangio a colazione arriverò meno affamato a pranzo e quindi mangerò di meno, intanto, le calorie della colazione saranno già state smaltite durante la mattinata.
Concentrazione ed energia
Studi scientifici dimostrano che saltare la colazione comporta una minore capacità di concentrazione. Inoltre, la carica energetica ci permette di affrontare meglio e con la giusta vitalità l’intera mattinata. Al contrario, l’abbufata a pranzo comporta uno sblazo insulinico e un forte impegno digestivo che ha come risultato sonnolenza e un calo di rendimento.
Consigli su cosa non mangiare a colazione.
Per molti italiani colazione significa caffè o cappuccino e cornetto, per altri ancora i cereali. Purtroppo il cornetto, la brioche, ecc non sono un alimento ideale per la colazione a causa della presenza di grassi vegetali idrogenati che comportano un alta quantità di calore ed un basso potere saziante.
Discorso per certi aspetti simile per i cereali. In quest’ultimi, tranne per quelli semplici, la presenza di condimenti a base di cioccolato, zuccheri, ecc li rende particolarmente calorici.
E le fette biscottate ? Anche in questo caso, considerando che hanno un contenuto calorico medio di 150 kcal/100g per la presenza di lipidi dovuti alla tostatura ed in particolare quando siamo in presenza di elementi quali margarina, olio di colza, ecc è meglio evitare.
Cosa mangiare
Frutta, pane integrale, yogur e latte parzialmente scremato, frutta secca, marmellata. Questi sono solo alcuni dei prodotti che possono essere utilizzati per una colazione equilibrata e con il giusto apporto di nutrienti.
In particolare la frutta rappresenta una delle migliori soluzioni: mela, pera, banana, albicocca, ananas, mandarino, fragola, ciliegia, mora, arancia ecc. Tutti frutti che forniscono vitamine, antiossidanti, fibre senza affaticare digestione.
Dott.ssa Giustina Ucciero
19 Gennaio 2015
Colazione /