In tanti si chiedono cosa significhi quel codice presente sulle uova… saperlo decifrare è indispensabile per acquistare consapevolmente uova di gallina. Ebbene quel codice fornisce informazione sul tipo di allevamento, sulla nazione, sulla provincia, sul comune e sull’azienda di produzione.
Il primo numero si riferisce al tipo di allevamento:
0 allevamento biologico
1 allevamento all’aperto
2 allevamento a terra
3 allevamento in gabbia
La seconda e la terza lettera indicano lo Stato di produzione (ad esempio IT=Italia).
Le tre cifre seguenti indicano il Comune in cui l’uovo è stato prodotto.
Segue la sigla della Provincia in cui l’uovo è stato prodotto.
Infine le ultime tre cifre identificano l’azienda di produzione.
Ora che conoscete il significato di questo codice, scegliete con attenzione le uova che acquistate! Si consiglia di preferire un allevamento con metodo biologico, e se possibile un Comune non molto lontano dal vostro (indice di un trasporto non molto lungo delle uova).
Inoltre solitamente sulle uova sono presenti due date, che corrispondono alla data di deposizione e di scadenza.
Dott.ssa Emma Fabozzi
Dott.ssa Emma Fabozzi
14 Ottobre 2015
Uova /
I ceci sono i semi della pianta Cicer Arietinum, di origini orientali, coltivata soprattutto in Pakistan ed India.
Sono legumi ricchi di proteine e di fibre, e presentano anche un elevato contenuto di acidi grassi omega 3. I ceci sono ricchi di vitamine A, B6, e K, e di sali minerali quali calcio, fosforo, potassio, zinco, magnesio, ferro e sodio.
Per l’elevato contenuto in fibra alimentare, i ceci aiutano a ridurre i livelli di colesterolo cattivo nel sangue, nonché a diminuire la pressione arteriosa e la quantità di trigliceridi. Di conseguenza, riducono il rischio di attacchi di cuore, malattie cardiache e incidenti cerebrovascolari, configurandosi come validi alleati del sistema cardiovascolare.
Contengono inoltre folato, una sostanza che aiuta a mantenere bassa l’omocisteina, un aminoacido presente nel sangue che a certi valori, aumenta il rischio dell’insorgenza di eventi cardiovascolari quali ictus e infarto.
Grazie all’acido folico contenuto, i ceci sono un ottimo alimento per le donne incinte o che allattano.
Inoltre i loro componenti sono eccellenti per tutelare e regolarizzare l’intestino, poiché aumentano le dimensioni delle feci. In caso di diarrea, si consiglia un piatto di ceci per regolarizzare e rafforzare l’intestino. Sono un valido alimento per la prevenzione delle emorroidi, e coadiuvanti nella cura delle stesse.
I ceci non contengono glutine e quindi sono indicati anche per chi soffre di celiachia.
Una porzione di 100 grammi di ceci secchi bolliti fornisce 120 kcal ed apporta carboidrati, fibra alimentare, proteine e grassi.
Valori nutrizionali per 100 g di ceci secchi bolliti senza l’aggiunta di sale:
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proteine 7 g
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lipidi 2,4 g
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colesterolo 0 mg
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fibra totale 5,8 g
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sodio 5 mg
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Potassio 302 mg
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magnesio 37 mg
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fosforo 148 mg
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ferro 2,2 mg
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calcio 58 mg
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zinco 1,7 mg
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I ceci contengono molta cellulosa e quindi possono arrecare qualche fastidio a chi soffre di colite.
Solitamente i ceci vengono mangiati a zuppa (bolliti poi conditi un olio e rosmarino), o con la pasta, ma essi si prestano a numerose ricette molto gustose, interessanti soprattutto per quelle persone, soprattutto bambini, a cui i ceci non piacciono.
Ecco alcune gustose ricette a base di ceci:
Ricetta Hamburger di Ceci:
-500 g di ceci cotti
-2 uova
-1 cucchiaio di pane grattugiato
-erbe tritate (prezzemolo, basilico, salvia)
-un pizzico di sale e pepe
-olio
Mescolare gli ingredienti, formare dei dischi (forma dell’hamburger) e cuocere fino ad un colorito dorato.
Allo stesso modo, si possono preparare le polpette di ceci.
Ricetta Cecina Toscana
La Cecina toscana (pietanza tipica della regione Toscana) è una sorta di focaccia sottile preparata con farina di ceci, con l’aggiunta di acqua, sale, pepe, olio, ed aromatizzata poi con rosmarino.
Ecco gli ingredienti per 2 stampi tondi da 28 cm
– 360 g di farina di ceci (acquistata al market o preparata in casa)
– 1,2 L di acqua
– 1,5 cucchiaio di sale
-3 cucchiai di olio
-un pizzico di pepe
-rosmarino
Preparazione: in una ciotola mescolare la farina di ceci ed il sale, poi aggiungere poco alla volta l’acqua e mescolare con una frusta evitando di formare i grumi, aggiungere una parte dell’olio.
poi preparare le 2 teglie e sul loro fondo versare la rimanente parte di olio.
Cuocere in forno a 220 °C per circa 15 minuti fino ad un colore dorato, o alla formazione di una crosticina sottile che tende a sollevarsi come una pellicola.
A cottura ultimata spargere il rosmarino sulla superficie, poi una spruzzata di prezzemolo e servirla.
Molto gustosa è anche l’insalata di ceci preparata con ceci e rucola, e servita a temperatura ambiente.
Dott.ssa Emma Fabozzi
Dott.ssa Emma Fabozzi
12 Ottobre 2015
La curcuma è una spezia ormai presente in tutti i supermercati, si presenta come un polvere rossastra ed è generalmente venduta in bustine o contenitori in vetro.
Quali sono i benefici di questa spezia ? Il curcuma viene ricavato dall’omonima pianta tramite un processo di ebollizione e di essiccazione. Vengono estratti i rizomi, principi attivi con caratteristiche antinfiammatorie e antiossidanti.
Infatti, secondo alcuni studi questa spezia avrebbe effetti antitumorali. Ma non è tutto, la grande quantità di vitamina C, potassio e amido assicurano altri effetti benefici nei confronti di tante altre patologie.
Uno dei primi benefici della spezie li ritroviamo nell’ambito delle funzioni intestinali dove può trovare un valido sostegn nelle problematiche come dispepsia, meteorismo e colon irritabile.
Sugli effetti antitumorali della Curcuma non ci sono ancora certezze scientifiche ma sembra che per le sue caratteristiche sia un valido aiuto nel trattamento farmacologico di alcune cellule tumorali resistenti e per le neoplasie che interessano l’intestino, l’esofago, i reni, i polmoni, il fegato, la prostata e il seno
Le controindicazioni
Come ogni spezia anche la Curcuma deve essere consumata con moderazione, al contrario se vengono consumate dosi eccessive dai 400 agli 800 mg si possono manifestare disturbi gastrointestinali, diarrea, nausea. Particolare attenzione devono prestare coloro che sono in cura con terapie anticoagulanti in quanto rischiamo maggiori complicazioni.
Problemi possono incontrare anche coloro che soffrono di calcoli alla colecisti e ostruzioni delle vie biliari. In ogni caso si consiglia sempre di consultare il proprio medico quando sono presenti particolari patologie o cure specifiche.
Curcuma e cucina.
E’ possibile utilizzare la Curcuma come ingrediente insaporitore. In particolare, si consiglia il suo utilizzo in combinazione con zenzero, peperoncino e cannella: tutti spezie che rappresentano un vero toccasana per la salute in quanto tutte ricche di Vitamina C e antiossidanti.
Tra le diverse ricette che potete trovare on-line vi segnaliamo il Golden Milk, ovvero latte dorato che fa parte delle ayurvedica, una medicina tradizionale indiana. Mescolando acqua, latte, olio di mandorle e miele insieme alla curcuma si ottiene un preparato benefico per le articolazioni.
Si consiglia di utilizzare la curcuma anche nelle zuppe e brodi di verdure: il suo sapore delicato accompagnato ad un pizzico di sale e pepe renderà la stessa un vero toccasana
Dott.ssa Giustina Ucciero
31 Marzo 2015
I metalli tossici si presentano come sostanze inquinanti presenti nei cibi, acqua, bevande, cosmetici e nei farmaci. Anche se presenti in quantità infinitesimali a determinate condizioni, in determinate quantità possono diventare pericolosi per il nostro organismo. Perché ? Tali sostanze tendono a bioaccumularsi, ovvero ad aumentare la propria concentrazione in modo lento ma costante e il nostro organismo riesce solo in parte a rimuoverli. Questa sostanze rimangono in pratica nel nostro organismo per decenni rappresentando un serio pericolo.
L’utilizzo di cibi biologici come verdure coltivate senza l’utilizzo di pesticidi, erbicidi e fertizzanti può sicuramente aiutare, tuttavia non è possibile scappare in modo completo dall’assunzione di tali sostanze se pensiamo che le acque dei fiumi, la pioggia e l’acqua in genere contiene di per se metalli pesanti.
Metalli pesanti sono inoltre presenti in molti oggetti di uso comune: dalle pentole in alluminio a quelle in acciaio al nichel e nei farmaci, nei vaccini e nei cosmetici. Ogni giorno il nostro organismo si trova a far fronte allo smaltimento di tali metalli. Eliminazione che, purtroppo, avviene solo in parte con la salivazione, traspirazione e addirittura con l’allattamento.
La problematica della presenza dei metalli pesanti dev’essere inquadrata nel più generale inquinamento ambientale nel quale viviamo che sicuramente mette a dura prova l’attività di disintossicazione del nostro organismo.
A conferma della tossicità dei metalli pesanti le ultime ricerche in materia hanno dimostrato il collegamento tra alcune gravi patologie come il cancro, l’Alzheimer, l’arterosclerosi, ecc.
I cosiddetti killer subdoli come vengono definiti i metalli pesanti agiscono nell’organismo alterando le funzioni biologiche ma aspetto ancora più grave è il fenomeno della c.d. sostituzione da parte dell’organismo degli elementi vitali con altri elementi meno idonei. Tale principio sostitutivo del minerale con il metallo tossico può quindi comportare un meccanismo di adattamento che si traduce nel sopperimento della mancanze di minerali e vitamine indispensabili per la salute con i metalli tossici.
Esempio eclatante è quello della sostituzione del calci del cervello con il piombo o del cadmio con lo zinco e l’alluminio con il magnesio. Tale sostituzione comporta certamente dei malfunzionamenti ai quali l’organismo può fare fronte per un periodo di tempo limitato e per tali motivi occorre fa fronte con un programma di disintossicazione.
Circa la definizione di metallo pesante non si registra una definizione precisa, in alcuni casi si fa riferimento alla densità (metallo pesante è quando l’elemento chimico ha una densità maggiore di 5 gr per cm3). In altri casi si è fatto riferimento al peso atomico.
Nell’ambito dei metalli pesanti si fa riferimento anche ad un sottogruppo che ha assunto notevole importanza in biologia e medicina: i metalli in traccia. Tali elementi sono presenti nei fluidi biologici di tutti gli essere viventi in quantità infinitesimali e per gli esseri umani tali sostanze sono rappresentate da cromo, rame, fluoro, ferro, arsenico, iodio, selenio, nichel, manganese, stagno, silicio zinco, molibdeno. In un secondo gruppo rientrano mercurio, cromo, cadmio e piombo.
Radicali liberi. Cosa sono ? Perché sono dannosi ? L’accumulo dei radicali liberi è indotto dai metalli pesanti i quali spezzano i legami molecolari liberandoli. Si tratta di molecole costituite da atomi instabili senza un elettrone dannose per le nostre cellule in quanto sono responsabili della formazione di malattie come diabete, tumori e malattie cardiovascolari.
Avendo un elettrone mancante tali molecole ne sono alla continua ricerca e pertanto attaccano qualsiasi molecola con la quale entra in contatto allo scopo di “rubare” l’elettone stesso. Una volta compiuto il processo di ossidazione la molecola sana diventa a sua volta radicale libero provocando una vera e propria reazione a catena che si blocca con l’intervento delle molecole dette appunto anti-ossidanti che neutralizzano i radicali liberi.
Si tratta di un processo quotidiano e inarrestabile dove ogni cellula produce fino a 3 miliardi di radicali liberi. Tale processo viene tuttavia posto sotto stress in presenza di fattori esterni, come il fumo. Una sola sigaretta può produrre fino a 10 miliardi di radicali liberi.
La mancanza di antiossidanti nel nostro organismo può comportare un pericolo per componenti cellulari come lipidi, proteine, carboidrati e per lo stesso DNA provocando patologie come cardiovascolari, diabete, cancro e malattie neurodegenerative
Quali sono le conseguenze dei radicali liberi. Questi sono colpevoli di numerosi danni, a titolo esemplificativo:
- Danneggiamento delle membrane. Attaccando gli acidi grassi polinsaturi delle membrane ne determinano un irrigidimento fino a provocare la morte della cellula
- Danneggiano i vasi sanguini. La continua ricerca dell’elettrone mancante provoca un danno alla lipoproteine ossidandole.
- Danneggiano il collagene. Agendo sulla proteine della pelle mediante la formazione di legami crociati determinano una perdita di elasticità e tonicità che comporta un avvizzimento cutaneo
Cosa fare per eliminare radicali liberi ? Uno stile di vita sano è il primo ed essenziale consiglio da seguire. L’eliminazione del fumo e della sigaretta, la riduzione dell’alcool, la conduzione di uno stile di vita senza stress e l’abitudine a mangiare frutta e verdura contenenti vitamine A, C ed E sono i primi passi.
- VITAMINA C Pomodori, Agrumi, Peperoni, Broccoli, kiwi, ortaggi a foglia verde…
- VITAMINA A Fegato, carote, uova, albicocche, formaggi, pesce, salmone e sardine, latte intero…
- VITAMINA E Olio d’oliva, germe di grano, olio di mais, olio di soia, olio di girasole, olio di arachide, noci, noccioline….
Elenco dei metalli pesanti e i loro effetti sulla salute
- Allumino: danni al sistema nervoso centrale, demenza, perdita di memoria, autismo.
- Antimonio: danni cardiaci, diarrea, vomito, ulcera allo stomaco.
- Arsenico: cancro linfatico, cancro al fegato, cancro della pelle.
- Bario: ipertensione, paralisi.
- Bismuto: dermatite, stomatite ulcerosa, diarrea.
- Cadmio: diarrea, dolori di stomaco, vomito, fratture ossee, danni immunitari, disordini psicologici, tumore.
- Cromo: danni ai reni e al fegato, problemi respiratori, cancro polmonare.
- Rame: irritazioni al naso, bocca ed occhi; cirrosi epatica, danni al cervello e ai reni. Emicranie croniche
- Gallio: irritazione alla gola, difficoltà respiratorie, dolori alla cassa toracica.
- Afnio: irritazione agli occhi, alla pelle e alle mucose.
- Indio: danni al cuore, reni e fegato.
- Iridio: irritazione agli occhi e al tratto digestivo.
- Lantanio: cancro polmonare, danni al fegato.
- Piombo: danni al cervello, disfunzioni alla nascita, danni ai reni, difficoltà di apprendimento, distruzione del sistema nervoso.
- Manganese : turbe alla coagulazione del sangue, intolleranza al glucosio, disordini allo scheletro.
- Mercurio: distruzione del sistema nervoso, danni al cervello, danni al DNA.
- Nickel: embolia polmonare, difficoltà respiratorie, asma e bronchite cronica, reazione allergiche della pelle.
- Palladio: altamente tossico e cancerogeno, irritante per le mucose.
- Platino: alterazioni del DNA, cancro, danni all’intestino e reni.
- Rodio: macchie alla pelle, potenzialmente tossico e sospetto cancerogeno.
- Rutenio: altamente tossico e cancerogeno, danni alle ossa.
- Scandio: embolia polmonare, danni al fegato.
- Stronzio: cancro ai polmoni, nei bambini difficoltà di sviluppo delle ossa.
- Tantalio: irritazione agli occhi e alla pelle, lesione del tratto respiratorio superiore.
- Tallio: danni allo stomaco, al sistema nervoso, coma e morte, per chi sopravvive al Tallio rimangono danni al sistema nervoso e paralisi.
- Stagno: irritazione agli occhi e alla pelle, emicrania, dolori di stomaco, difficoltà ad urinare.
- Tungsteno: danni alle mucose e alle membrane, irritazione agli occhi.
- Vanadio: disturbi cardiaci e cardiovascolari, infiammazioni allo stomaco ed intestino.
- Ittrio : altamente tossico, cancro ai polmoni, embolia polmonare, danni al fegato.
L’elettroporazione è una tecnica che consente di aprire i pori della membrana cellulare per introdurre all’interno della pelle i principi attivi o altre sostanze terapeutiche.
In pratica, la tecnica consiste nel somministrare delle impercettibili scariche elettriche che ha il compito di aprire la membrana plasmatica delle cellule. Variando l’intensità del campo elettrico e la durata stessa del trattamento è possibile ottenere risultati immediati.
In ambito estetico, l’elettroporazione è utilizzata per idratare e distendere rughe e solchi poco profondi al fine di combattere le imperfezioni e e la cellulite.
Cosa puoi combattere con l’elettroporazione:
- rughe
- borse
- occhiaie
- discromie cutanee
- tonificazione
A livello corporeo, il trattamento può essere utilizzato per combattere:
- adiposità localizzate
- cellulite
- rimodellamento e tonificazione
- rassodamento seno e glutei
- smagliature
- linfodrenaggio
Rispetto a molti altri trattamenti i risultati sono immediati e visibile con il vantaggio di non utilizzare aghi, bisturi e senza dolore alcuno.
Ti fa male la schiena ? Mangiati la verza ! Eh, già. Sembra proprio che le proprietà benefiche di questa verdura siano molteplici e senza fine.
[quote]La verza, ha proprietà ricostituenti, disinfettanti e contro reumatismi e dolori ossei.[/quote]
Coltivata principalmente in Piemonte veniva utilizzata sin dall’epoca romana per combattere i postumi delle sbornie.
Le sue origini sono molto antiche e per le sue caratteristiche nutritive e di resistenza ha rappresentato con le cipolle uno degli alimenti più importanti della dieta italica.
Appartiene alla famiglia delle crucifere ed in Piemonte è una regina della tavola. Ed è proprio dalle terre del nord-ovest dello stivale che provengono le tante varietà da quella di San Martino di Asti a quella di San Giovanni e Agostano di Asti fino al Montalto Dora.
In quest’ultima graziosa e bella cittadina di 3 mila abitanti che ogni anno si tiene la sagra del cavolo verza che attira turisti da tutta la regione.
Dott.ssa Giustina Ucciero
21 Febbraio 2015
Verza /
I ricercatori dell’Università del Massachussetts hanno reso noto su una rivista scientifica di Medicina interna i benefici legati al consumo quotidiano di fibre. In effetti, come sostenere il contrario ? Le fibre costituiscono un elemento di fondamentale importanza per il nostro organismo.
Insieme alla frutta, verdura e cereali costituiscono degli elementi importanti per il nostro organismo perché consentono di abbassare la pressione e gestire anche la c.d. “insulino – resistenza” uno dei fattori che può comportare un diabete di tipo 2.
La crusca non è nient’altro che una parte derivata dalla farina di frumento, orzo, segale, avena e altri cereali e costituita in gran parte dai tegumenti esterni dei semi.
Perché è così importante. Basta dare un’occhiata ai valori nutrizionali e si scopre subito che è ricca di proteine, minerali e vitamine. In particolare, sono presenti minerali quali Ferro, Magnese, zinco ecc. A livello vitaminico è importante la presenza di vitamine B3, B6 e B1.
Le caratteristiche della fibra si riscontrano anche nella dieta. Essendo un alimento con basso valore di nutrimento e alto contenuto di fibre induce un senso di sazietà maggiore pur avendo pochissime calorie.
Ideale anche per coloro che soffrono di stitichezza. Favorendo la mobilità intestinale la crusca permette di ammorbidire le feci grazie all’assorbimento dell’acqua e favorisce il processo di defacazione.
Dott.ssa Giustina Ucciero
21 Febbraio 2015
Crusca /
Cellulite, ritenzione idrica, gonfiore e inestetismi in genere sono tutti eventi del nostro corpo che possono essere trattati con pratiche di pressoterapia.
Ma che cos’è la pressoterapia ? Si tratta di un trattamento estetico basato sulla pressione esterna mediante l’utilizzo di una specifica apparecchiatura. Introdotta all’incirca 15 anni fa nel settore estetico ha subito riscosso notevole successo grazie ai risultati immediati e alla sensazione di benessere immediata.
Oggetto della pratica è la circolazione venosa. Il trattamento agisce infatti sul sistema circolatorio e linfatico migliorandolo e rendendolo più efficiente. In particolare, le zone di trattamento sono costituite dagli arti e dalla zona addominale: vengono utilizzati diversi applicatori paziente (gambali, bracciali o fascia addominale), e gonfiati in maniera sequenziale (dalla sezione più estrema tipo il piede o la mano verso il tronco).
Come funziona. Le strumentazioni di pressoterapia agiscono sul nostro corpo mediante pressioni sui tessuti che assicurano un maggiore drenaggio del liquido interstiziale e dei soluti. Il risultato sarà costituito da una maggiore e più rapida circolazione venosa in quanto l’ambiente extracellulare viene liberato dalle scorie.
L’attività di pressione avviene secondo modalità, forza e punti differenti seguendo una sequenza centripeta che ha come obiettivo quello di favorire entrate del liquido interstiziale all’interno dei vasi linfatici e nell’albero circolatorio.
Il trattamento può essere costituito fino a 12 sedute di tempo variabile da 30 fino a 45 minuti con applicazioni di pressioni e frequenze che variano dai 20 ai 120 mm/Hg.
La pressoterapia dopo le feste. In conclusione delle festività come Natale, Capodanno, Pasqua o dopo periodi di cenoni e pranzi pesanti può essere indicato, insieme ad una sana attività fisica e alla ripresa di un’alimentazione adeguata, la pressoterapia per facilitare lo sgonfiore e la ritenzione idrica.
I cibi zuccherini e calorici e le bevande alcoliche hanno sottoposto il nostro organismo ad uno stress maggiore, la pressoterapia può dare risultati immediati combattendo il gonfiore accumulato nei giorni passati seduti a tavola
Dott.ssa Giustina Ucciero
16 Febbraio 2015
Chi ha sofferto in passato di obesità ha più difficoltà a trovare un’occupazione. Questo è quanto afferma un recente studio statunitense. I ricercatori hanno sottoposto le foto di una donna ritratta prima e dopo un intervento di riduzione dell’eccesso di pesa a cica 150 persone in normopeso.
Ai soggetti è stato richiesto di valutare la personalità della donna basandosi unicamente sulla sua immagine e sulle sensazioni che essa esprimeva. L’unica informazione che è stata comunicata loro è quella relativa all’intervento.
Ebbene, al termine delle interviste è emerso che la percezione dell’immagine della donna ex-obesa risultava in ogni caso negativa, a prescindere da qualsiasi valutazione sulle modalità di riduzione del peso.
Tale percezione, secondo i ricercatori, avrebbe un impatto significativo sul giudizio compressivo della persona. Giudizio che certamente può costare anche un posto di lavoro nel caso in cui il valutatore sia il futuro datore di lavoro o un selezionatore.
Il punto è sempre lo stesso: l’obesità è vista come una discriminante e come un fattore negativo anche in seguito ad un intervento “correttivo” che dovrebbe invece far cambiare percezione e valutazione
Dott.ssa Giustina Ucciero
12 Febbraio 2015
obesità /
L’ambiente socio-economico come causa dell’obesità infantile è forse uno degli aspetti più importanti ed interessanti di questa grave problematica che affligge bambini ed adolescenti.
Una ricerca condotta in Spagna sulla base dei dati raccolti nel programma nazionale di sorveglianza della salute ha sollevato alcuni aspetti della problematica prendendo come indicatore il contesto sociale ed economico.
I ricercatori spagnoli hanno ricavato i dati relativi al consumo di “cibi spazzatura”, alla prevalenza del consumo di fast food, snack e pasti ricchi di grassi e zuccheri comparandoli con alcuni indicatori relativi allo status sociale.
L’analisi ha dimostrato che un livello d’istruzione basso o comunque un ambiente sociale disagiato influisce sul consumo di tali cibi. In pratica più basso è lo status più si riscontano casi di obesità.
Anche se a prima vista può sembrare un controsenso una delle cause va ricercata nella qualità del cibo stesso. Gli studi condotti negli anni passati, soprattutto tra paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo, ha già dimostrato come la correlazione tra obesità e classe sociale vada ricercata nella qualità degli alimenti, nella possibilità di fare attività fisica e nello stesso stress che può essere provocato dalla mancanza di denaro o lavoro
Dott.ssa Giustina Ucciero
12 Febbraio 2015
obesità /